La Legge di Bilancio 2019, a seguito di un emendamento presentato dalla Lega, potrebbe introdurre una nuova imposta unica sulla casa così da semplificare gli adempimenti fiscali ai cittadini in materia di tributi locali. L’IMU 2019 unifica le imposte sulla casa, l’IMU e la Tasi, in una sola imposta con un’aliquota massima pari all’11,4 per mille.
L’Anci già da tempo aveva richiesto che IMU e Tasi venissero unificate visto che la riscossione attualmente è estremamente complicata e ci sono difficoltà anche per i contribuenti.
Allora, Alberto Gusmeroli, il vicepresidente leghista della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, ha firmato e presentato l’emendamento alla Legge del Bilancio di quest’anno.
L’obiettivo era quello di unificare la miriade di tributi locali tra i quali ogni anno i contribuenti italiani si devono gestire. Con questa nuova imposta si vuole anche semplificare la normativa fiscale per tutti quei cittadini che hanno la cantina, la seconda casa e così via.
Il Testo Unico sull’IMU, contenuto nei 13 articoli dell’emendamento, unifica l’IMU e la Tasi evitando che si incorresse ogni volta in problemi di doppia tassazione e richiesta di rimborsi.
L’aliquota della nuova imposta arriva massimo a 11,4 per mille. Questa misura è stata corredata poi dall’aumento della deducibilità dell’IMU dall’IRES per tutte le imprese proprietarie di capannoni industriali fino al 40%.
La formulazione dell’emendamento lascia spazio ai Comuni di aumentare anche l’aliquota di imposta sulle seconde case.
Non varia invece la previsione di esenzione per le prime case non di lusso.
Attualmente l’emendamento deve ancora essere approvato dalle Camere. Quindi non si può ancora considerare definitivo.
L’IMU 2019 grazie all’unificazione delle imposte potrà essere pagata anche direttamente con i bollettini precompilati, come già si fa per il pagamento della TARI.
Si mantiene la tassa di 0,4 per mille sulle prime case di lusso lasciando sempre la possibilità al singolo Comune di diminuirla ma soltanto fino allo 0,2 per mille o aumentarla non oltre lo 0,6 per mille.
I Comuni con la nuova IMU potranno poi aumentare l’aliquota di tassazione fino a raggiungere il massimo di 11,4 per mille. Oggi invece, sin dal 2014, i Comuni possono solo portare l’aliquota fino a 10,6 per mille e in alcuni casi specifici c’è una facoltà di aumentare di uno 0,8 per mille. Questa possibilità, tuttavia, non è mai stata una prerogativa di tutti i Comuni ma esclusivamente di alcuni.
Inoltre, si prevede che i canoni di locazione concordati subiscano una riduzione del 75% rispetto all’aliquota stabilita da parte del Comune.
La disciplina della nuova imposta unica sulla casa sembra invece non prevedere significative variazioni.
La prima scadenza per il versamento dell’acconto della tassa unica sulla casa è sempre il 16 giugno. Mentre la seconda scadenza per il versamento del saldo è il 16 dicembre.
C’è tuttavia un aspetto particolare che riguarda esclusivamente il primo anno di applicazione del tributo. L’acconto del giugno 2019 infatti andrebbe pagato sulla base delle aliquote previste per il 2018 sia per l’IMU che per la Tasi. Invece, da dicembre, ovvero per il pagamento del saldo della nuova IMU, si applicheranno le aliquote previste dall’emendamento Gusmeroli.