La legge 104 nasce nel 1992 per garantire assistenza, integrazione sociale e diritti dei disabili e di coloro che si occupano di essi. Da allora parecchi sono stati gli aggiornamenti a cui questa legge è stata sottoposta per disciplinare i permessi, il congedo straordinario, gli sgravi fiscali, l’indennità di accompagnamento, la pensione anticipata e gli assegni di invalidità. Al fine di far conoscere a tutti l’intera gamma di agevolazioni previste e i soggetti cui, di volta in volta, queste spettano, ecco un elenco dettagliato dei benefici erogati attraverso questa norma.
Innanzitutto, per accedere alle agevolazioni della Legge 104, è necessario che lo stato di invalidità o disabilità venga certificato da una commissione medica dell’Asl della zona di residenza del soggetto che versa in tale condizione. Una volta ottenuta la dovuta certificazione, bisogna verificare che la posizione lavorativa del soggetto disabile o invalido rientri tra quelle coperte dal testo legislativo (lo stesso criterio vale per i permessi elargiti a familiari o caregiver).
Possono presentare domanda per le agevolazioni della Legge 104 i dipendenti pubblici e privati di imprese statali, Enti pubblici ed Enti locali privatizzati. Pertanto risultano esclusi i lavoratori autonomi, parasubordinati, a domicilio; collaboratori domestici e lavoratori agricoli a tempo determinato.
La Legge 104 prevede numerose agevolazioni e detrazioni di carattere fiscale. Basti pensare all’Iva al 4% per l’acquisto di automobili, del PC e di altri supporti informativi con relativa detrazione Irpef al 19% (quest’ultima si estende anche alle spese sanitarie). Vengono riconosciuti gli esoneri per il bollo e la tassa di trascrizione sul passaggio di proprietà ed una detrazione al 36% per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Collaboratori domestici, badanti e baby-sitter: le spese legate a queste tipologie di servizi domestici ed assistenziali possono essere dedotte ai fini Irpef, mentre per i figli a carico viene seguito lo schema legislativo di detrazione ordinario con l’aggiunta di quattrocento euro.
I permessi retribuiti ammontano a 3 giorni al mese che possono anche essere suddivisi in ore. Spettano tanto a disabili ed invalidi quanto ai caregiver. Solitamente il nominativo del caregiver di riferimento viene fissato preventivamente per ogni soggetto invalido o disabile, con l’eccezione dei figli, i quali possono usufruire alternativamente di uno dei due genitori.
I caregiver conviventi, in caso di grave e certificata disabilità, possono richiedere un congedo retribuito della durata di due anni che possono diventare tre se la disabilità riguarda un minore di dodici anni.
La Legge 104 garantisce poi uno sconto del 50% sul canone mensile di abbonamento telefonico (ove il reddito non ecceda un determinato limite, eccezion fatta per le persone sordomute, esentate del canone mensile a prescindere dal reddito), l’erogazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale di protesi, ortesi ed ausili (se prescritte dal personale medico di una struttura pubblica) e l’esenzione del ticket in base al grado di invalidità riconosciuto dalla commissione medica.
A questa misura possono accedere i caregiver possessori dei requisiti ordinari richiesti dalla normativa e che assistono da almeno sei mesi un familiare di primo grado convivente affetto da disabilità grave.
Come si può notare è veramente ampio lo spettro di casi che rientrano nell’alveo della Legge 104, il consiglio, in caso di necessità, è quello di farsi seguire nella richiesta dei benefici da professionisti del settore quali commercialisti, patronati ed avvocati. Spesso infatti cavilli burocratici o errori tecnici nella compilazione della domanda rischiano di ritardare o, peggio, annullare, la possibilità di usufruire di sacrosanti diritti sanciti dalla legge.